Pino Apprendi: “Genovese segretario del PD siciliano lo vollero Veltroni, Anna Finocchiaro e Violante”

26 gennaio 2017

Una chiacchierata a trecentosessanta gradi con il parlamentare regionale Pino Apprendi, spesso Bastian contrario del PD. Basti pensare che al referendum del 4 dicembre scorso ha votato no. Le elezioni nelle ex Province. La legge sugli UREGA. Le elezioni comunali di Palermo e la ricandidatura di Leoluca Orlando. E poi lo strano ‘caso’ di Villa Santa Teresa,a Bagheria…

Sulla rete sono in tanti i palermitani – parliamo dei palermitani di sinistra, legati alla tradizione comunista e socialista – che lo vorrebbero candidato sindaco di Palermo. Ma lui, Pino Apprendi, personaggio storico della sinistra del capoluogo siciliano, sempre pronto, nel nome delle sue idee, ad andare controcorrente (per esempio, ha votato no al referendum dello scorso 4 dicembre), è tornato a calcare la scena dell’Assemblea regionale siciliana. E noi è da lì – da quello che succede a Sala d’Ercole – che iniziamo una chiacchierata con Pino Apprendi.

Allora, onorevole Apprendi, ma che ha combinato il Parlamento siciliano con le ex Province?

“In Aula, qualche giorno fa, il parlamentare di centrodestra, Santi Formica, ha presentato un emendamento che è stato approvato con il voto segreto. Sia le tre Città Metropolitane (Palermo, Catania e Messina), sia i Consorzi di Comuni eleggeranno i propri organi a dicembre”.

Insomma, dopo quasi cinque anni di commissariamento, la ‘rogna’ delle ex Province passerà alla nuova Assemblea regionale siciliana e al nuovo Governo siciliano (a novembre di quest’anno, per la cronaca, si voterà per il rinnovo del Parlamento siciliano e per eleggere il nuovo presidente della Regione)?

“Così ha deciso l’Assemblea regionale”.

Che elezioni saranno?

“Elezioni di secondo livello”.

Insomma gli organi delle ex Province – che non abbiamo ancora capito se ‘riformate’ o incasinate – li eleggeranno i sindaci e i consiglieri comunali?

“Sì”.

L’Ars ha anche approvato la riforma degli UREGA, gli Uffici Regionali per l’Espletamento di Gare per l’Appalto di lavori pubblici. Come commenta questa legge?

“E’ una buona legge. Le Commissioni non dipenderanno più dai singoli consiglieri. Fino ad oggi bastava l’assenza di un solo consigliere per bloccare tutto. I ritardi, nella celebrazione delle gare di appalto, erano sotto gli occhi di tutti. Con la nuova legge sono previsti incentivi per chi farà bene e presto. Mi sembra un fatto positivo”.

A noi, in realtà, hanno raccontato che le procedure per le gare si rallentavano, fino a bloccarsi, quando non si riusciva, come dire?, ad ‘appattare la settanta’…

“Non mi pare che i problemi fossero di questo tipo. Da anni si diceva che bisognava sbloccare il sistema per la realizzazione delle opere pubbliche. Poi, per carità, non esiste un vaccino contro le truffe”.

Su facebook lei ha scritto un post dove ricorda che Francantonio Genovese, primo segretario regionale del PD siciliano, è stato un regalo di Roma…

“Per l’appunto. Lo hanno voluto Walter Veltroni, Anna Finocchiaro e Luciano Violante. Ricordo che la designazione di Genovese ci lasciò molto perplessi”.

Parliamo della Formazione professionale siciliana. 

“Anche su questo tema tante cose erano note negli anni passati. Penso a Gaspare Vitrano, a Francesco Riggio, a Nino Papania. Tutti avevano un denominatore comune: l’ex ministro Salvatore Cardinale. E tutti avevano tanti voti: penso a Franco Rinaldi a Messina e a Gaspare Vitrano a Palermo”.

Ha letto l’Avviso 8?

“No, lo leggerò in questi giorni”.

Nonostante le rassicurazioni dei vertici del dipartimento regionale della Formazione, che hanno detto e ribadito che i lavoratori licenziati di questo settore verranno tutelati, i timori non mancano.

“E sono anche i miei timori. Mi auguro che si proceda all’assunzione del personale licenziato. Perché la situazione sociale che si è creata è molto grave. Ci sono tante famiglie distrutte. C’è chi ha anche perso la casa. Cose incredibili!”.

Ci sono responsabilità.

“Certo che ci sono responsabilità! Quello che è avvenuto dimostra che il sistema della Formazione professionale in Sicilia è sbagliato. I soldi c’erano, ma i lavoratori sono rimasti senza retribuzione. Questo è assurdo”.

Ci sono anche responsabilità del Governo regionale.

“Sicuramente. Ma ci sono anche responsabilità da parte della burocrazia. Possibile che di tutto quello che è avvenuto – penso agli scandali degli ultimi anni – i burocrati non sapessero nulla?”.

Andiamo alle elezioni comunali di Palermo. Il sindaco uscente, Leoluca Orlando, sta chiamando a raccolta, a sostegno della propria ricandidatura, uno schieramento politico molto ampio: socialisti, Rifondazione comunista e gruppi vari. Lo stesso PD dovrebbe entrare a far parte del cartello. E c’è anche Salvatore ‘Totò’ Cardinale…

“Nelle alleanze politiche è difficile esprimere giudizi. Detto questo, non c’è alcun motivo ostativo per escludere Cardinale”.

Mettere assieme tutti questi soggetti non è una manifestazione di debolezza politica, da parte di Orlando? 

“Non è una questione di forza o di debolezza politica. C’è uno schieramento che sostiene la ricandidatura di Orlando? Bene. Significa che chi ne fa parte crede nella sua ricandidatura. Del resto, per vincere bisogna allearsi. L’importante è mantenere la discriminante antimafiosa”.

Come ‘legge’ la campagna elettorale a Palermo?

“Vedo una campagna elettorale alla luce del sole. E avverto, nei quartieri e nei mercati popolari di Palermo, alcuni cambiamenti”.

Ovvero?

“Fino a qualche mese fa c’era un grillismo diffuso. Tanta protesta. Oggi la mia sensazione è che la gente dei quartieri popolari stia iniziando a fare marcia indietro. Insomma, avverto molte espressioni dei ceti popolari della città vanno verso Orlando. Un altro elemento che avverto è la fine dei candidati con tanti voti di preferenza. La stagione delle assunzioni in campagna elettorale – penso alla storia del 118 – è tramontata”.

A parte le possibili assunzioni elettorali nella Formazione professionale…

“Su questo fronte ho già detto come la penso: mi auguro che in questo settore non ci siano nuove assunzioni e che vengano tutelati i lavoratori espulsi negli anni passati”.

Di Fabrizio Ferrandelli candidato sindaco di Palermo che cosa pensa?

“Una grande delusione sotto il profilo politico”.

Sulla Regione siciliana che ci racconta?

“Ci sono due fatti che mi lasciano basito”.

Cioè?

“Il primo riguarda l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi. Ho letto da qualche parte che l’assessorato alla Salute dovrebbe acquistare Villa Santa Teresa di Bagheria, la clinica che fu di Michele Aiello. La Regione – che poi non sono altro che i contribuenti siciliani – si dovrebbe accollare un mutuo di 27 milioni di Euro che è il frutto della gestione degli amministratori giudiziari. Ebbene, con tutto quello che è venuto fuori sulla passata gestione della Sezione per le Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, questa soluzione mi sembra una follia. Anzi, una doppia follia, perché Villa Santa Teresa è un bene confiscato alla mafia. La Regione che acquista un bene confiscato alla mafia. Insomma…”.

E il secondo fatto?

“La Regione che vorrebbe acquistare i beni immobili che ha già venduto negli anni passati. Beh, proprio questo dal presidente Rosario Crocetta non me l’aspettavo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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