Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Così il patron dei rosanero, cui un gruppo di tifosi vorrebbe togliere anche la cittadinanza onoraria, se la prende con il mondo intero dopo la notizia di un pignoramento da parte di Riscossione Sicilia: “I cittadini, la gente, devono sapere e ricordarsi quando è chiamata alle urne la realtà dei fatti: la politica ci lascia tutti i giorni nelle mani di persone irresponsabili e impunibili”
Ormai non incanta più nessuno. Neanche dinnanzi ad una caso che, certamente, farebbe saltare i nervi di chiunque. Parliamo di Maurizio Zamparini, patron del Palermo Calcio, società che, nei giorni scorsi, ha subito un pignoramento per circa 200 mila euro depositati alla filiale Bca Unicredit di Palermo da parte di Riscossione Sicilia. Si tratterebbe di un contenzioso relativo agli anni 93/94, ereditato dalla gestione Sensi.
La notizia, come detto, non è certo piacevole per chi la riceve, ma colpisce l’atteggiamento del presidente rosanero che si rivolge ai cittadini in cerca di solidarietà per denunciare “l’ingiustizia”: quegli stessi cittadini che da lui si sentono ampiamente traditi. Lo stato in cui versa la squadra, l’amaro dubbio di avere dinnanzi un affarista piegato alle logiche di mercato più bieche, sta destando molta amarezza tra i tifosi, tanto che è arrivata pure una petizione online (su change.org) che chiede la revoca della cittadinanza onoraria concessa a Zamparini e che secondo i promotori (capeggiati dal giornalista Giovanni Vallone) gli è servita solo “per per portare avanti i suoi interessi”. “Questa è una battaglia di orgoglio e dignità; non calcistica”. Un appello raccolto finora da 873 persone decise a ricordare al presidente che i tifosi non sono clienti di un centro commerciale (potete leggere qui la petizione).
Che la sua, in effetti, sia una gestione molto discutibile, ve lo stiamo mostrando dettagliatamente con il racconto ‘Il calcio in bocca e i soldi in tasca -Epopea rosanero al tempo di Zamparini’ che stiamo pubblicando a puntate. Le prime sei le trovate sotto.
Ma lui non perde il vizio, comunque, di prendersela con tutti. In questo caso nel mirino c’è, ovviamente, Riscossione Sicilia, ma non solo. Anche la politica che “ci lascia tutti i giorni nelle mani di persone irresponsabili e impunibili”. E chi non lo difende. Perché lui, sostiene in una lettera pubblicata dai giornali, con la sua società è uno dei maggiori contribuenti per la Regione. Insomma, un ‘benefattore’….
Ma leggiamo insieme la sua missiva:
“Desidero che la gente sappia – scrive Zamparini – come è condotto questo Paese, gestito da una burocrazia finanziaria contro i cittadini e le società che producono ricchezza ed entrate per la Regione Siciliana. La Riscossione Sicilia ha effettuato un pignoramento per circa 200 mila euro sui conti correnti del Palermo Calcio presso Unicredit, per un contenzioso relativo agli anni 93/94, ereditato dalla gestione Sensi, contenzioso che a detta dei miei commercialisti è scaduto e perciò pretestuoso e non dovuto”.
“Ma questo – prosegue – ha poca importanza: ha importanza che un pignoramento presso una banca provoca una totale segnalazione sul sistema con danni notevoli per la gestione societaria e di immagine. Il tutto nei confronti di una società che è uno dei maggiori contribuenti delle entrate fiscali della regione Sicilia. Infatti dai dati rilevati la società Palermo Calcio ha durante gli anni della gestione Zamparini, dal 2002/2003 a oggi, versato come imposte la cifra di 265.072.738 euro. Nell’anno 15/16 la cifra di 24.779.965 euro”. “Allora mi domando: ma come fate a maltrattare, fra l’altro ingiustamente, una società – aggiunge – che tanto produce per le entrate regionali? Cosa succederebbe se il Palermo Calcio chiudesse per vostra colpa, provocando perciò per colpa vostra un danno irreparabile alle entrate regionali? Certamente voi non vi fate domande, il vostro scopo è distruggere senza guardare davanti o dietro, senza motivazione ma con la rabbia ed il potere di chi anche se distrugge rimane impunito”.
E ancora: “I cittadini, la gente, devono sapere e ricordarsi quando è chiamata alle urne la realtà dei fatti: la politica ci lascia tutti i giorni nelle mani di persone irresponsabili e impunibili. Non abbiamo più quasi nessuna istituzione dello stato amministrativo che ci difende: unica speranza non rimane che l’unico potere che può difenderci, la Magistratura, così come ha fatto con Tangentopoli, lo faccia oggi con Fiscopoli. Noi tutti sudditi ci sentiamo di fronte a questa gestione statale indifesi e disperati: Voi che avete il potere per farlo aiutateci a farci riavere i nostri diritti!!!”.
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: l’epopea rosanero al tempo di Zamparini (parte prima)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: l’uomo venuto dal Nord (parte seconda)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: le trattative con Sensi e le promesse (parte terza)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: Zamparini e la caccia ossessiva al colpo di fortuna (parte quarta)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: Zamparini e l’allenatore perfetto…(parte quinta)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca/ Zamparini tra arabi e cinesi: la telefonata
Il calcio in bocca e i soldi in tasca/ I campionati di Zamparini fra illusioni e realtà (parte sesta)
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