Dai problemi di liquidità alla beffa delle indennità compensative fino al congelamento di tutte le somme destinate ai produttori in regime biologico. L’allarme del presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino: “Occorre un cambio di marcia da parte di tutto il sistema burocratico e politico della Regione perché le imprese non possono più aspettare”
Sempre peggio. L’anno che sta per concludersi è stato “horribilis” per l’agricoltura siciliana e, al momento, non si intravede nessuna inversione di marcia nonostante gli annunci propagandistici. A tirare le somme è il presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino, che accusa la Regione di strafottenza nei confronti di un comparto essenziale per l’economia siciliana:
“Un anno, quello che sta per concludersi, in cui si sono notevolmente aggravati i problemi di liquidità delle aziende agricole siciliane. Infatti, oltre ai notevoli danni economici provocati dalle numerose avversità atmosferiche e commerciali, abbiamo avuto la beffa del pagamento più che dimezzato delle indennità compensative, che si sono ridotte a una mera elemosina. Il pezzo forte è, in negativo, il fermo tecnico nel congelatore regionale di tutte le somme destinate ai produttori in regime biologico, che interessano diverse migliaia di aziende (più di 8 mila) ancora in attesa delle rimesse per le annualità 2013 e 2014.”
“Siamo certi dell’impegno profuso dall’assessore Cracolici per la soluzione del problema – evidenzia il presidente Pottino – ma siamo anche coscienti del fatto che occorre un cambio di marcia da parte di tutto il sistema burocratico e politico della Regione perché le imprese non possono più aspettare”.
Da un ritardo all’altro, la vicenda relativa al bando del 2013 è andata avanti senza giungere ad oggi ad una vera conclusione. Sono circa 180 i milioni di euro rimasti nel limbo e che in un momento di particolare difficoltà come questo avrebbero aiutato gli agricoltori a superarlo senza incorrere in ulteriori indebitamenti.
“Ora – aggiunge Pottino – si scopre a distanza di diversi mesi che il CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa) non è in grado di operare per il mancato insediamento dei componenti di nomina regionale. Eppure, ci era stato anticipato che a metà dicembre il ricorso alla sentenza del TAR sarebbe stato esaminato. La nuova udienza, salvo ulteriori ritardi, sembra ora fissata per il prossimo mese di aprile”.
Una storia, quella del biologico, che ha dell’incredibile. Il bando pubblico della precedente programmazione 2007/2013, emanato nel 2012 è stato annullato da una sentenza del TAR dell’aprile 2015. Da questo momento in poi sono stati sospesi tutti i pagamenti in attesa dell’esame del ricorso da parte del CGA che, incompleto, non può svolgere le proprie funzioni.
“A questo punto – conclude Pottino – l’ultima spiaggia rimane, quella della transazione che può anticipare la soluzione rispetto alla sentenza, che rimane in ultima istanza comunque necessaria. Purtroppo anche questa opzione ha avuto dei tempi tecnici che ne sminuiscono l’efficacia in quanto la medicina rischia di essere somministrata a paziente morto. Già siamo oltre ogni sopportazione ed è necessario, inderogabilmente necessario, che la politica e il sistema nella sua interezza diano un colpo di reni ed esercitino le proprie prerogative per superare di slancio la palude delle inefficienze e dare la risposta che le imprese aspettano e, a ragione, pretendono.”
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