L’articolo ‘incriminato’ s’intitola: “E’ ufficiale: con il grano ammuffito e con il glutine stanno avvelenando mezzo mondo!”. Secondo i legali di Barilla G. e R. F.lli S.p,A. (Barilla) e della Fondazione Barilla center for Food and Nutrition (BFCN), il nostro articolo lede l’immagine della più importante multinazionale della pasta del mondo
Una breve premessa: la lettera che leggerete non ci ha spaventati. Ma non possiamo tenere conto della differenza che passa tra il nostro blog – fatto di passione, di lavoro e di tanta buona volontà – con la forza dirompente di una grande (e potente) multinazionale. Noi siamo piccoli. Anche se piccoli, affrontiamo temi grandi. Ci occupiamo di agricoltura raccontando le storture che sono sotto gli occhi di tutti. Lo facciamo affrontando temi delicati. Riportando, spesso, idee, considerazioni e studi – anche internazionali – che ci sembrano importanti. In questa battaglia diamo voce agli agricoltori del Sud Italia, e segnatamente ai produttori di grano duro del Mezzogiorno. Seguiamo con molta attenzione le battaglie condotte da GranoSalus, un’associazione (che vede insieme granicoltori del Sud Italia e consumatori) che sta provando a difendere, con la forza della verità, i produttori di grano duro del Meridione d’Italia, oggetto di attacchi da parte di speculatori di ogni genere e specie.
Parliamo spesso della nostra salute messa in pericolo da prodotti agricoli discutibili. E lo facciamo, anche in questo caso, dando la parola a chi studia questi delicati argomenti.
Ma nonostante questo restiamo piccoli: noi non possiamo certo tenere testa alla Barilla, citata in un solo articolo (se cercate sul nostro blog di articoli e interviste sul grano duro, sulle micotossine, sul glifosato ne troverete a decine): un gruppo Barilla che ci chiede di togliere l’articolo nel quale si fa riferimento a loro.
Così siamo costretti a togliere l’articolo perché siamo troppo piccoli per reggere l’urto con un colosso di tale portata. Perché quando arriva una raccomandata con la dicitura “Studio legare Bir e Bird” di Milano, che si presenta con una batteria di avvocati (ne abbiamo contati quindici, anche se la lettera porta la firma di un solo avvocato), non possiamo certo pensare di contrastare, con le nostre piccole forze, un gigante del genere.
Ciò posto, gli altri articoli restano. E la nostra battaglia del grano continua. Con le nostre forze, che non sono tante. Con la nostra determinazione che non è mai mancata e che non ci mancherà. E, soprattutto, con il conforto dei nostri tanti lettori che ci seguono.
I Nuovi Vespri
Ecco il testo della lettera della Barilla:
Oggetto: contenuti pubblicati sul sito web www.inuovivespri.it, sulla pagina facebook https://it-it.facebook.com/inuovivespri/, sull’accaunt Twitter https://Twitter.com/inuovivespri, dal titolo: “E’ ufficiale: con il grano ammuffito e con il glutine stanno avvelenando mezzo mondo!”
Egregi Signori,
scrivo nell’interesse di Barilla G. e R. F.lli S.p,A. (Barilla) e della Fondazione Barilla center for Food and Nutrition (BFCN), e faccio riferimento ai contenuti allarsi sul sito web www.inuovivespri.it, basato sul nome a dominio <inuovivespri.it>, sulla corrispondente e collegata pagina facebook https://it-it.facebook.com/inuovivespri/, nonché sull’accaunt Twitter https://Twitter.com/inuovivespri, dal titolo: “E’ ufficiale: con il grano ammuffito e con il glutine stanno avvelenando mezzo mondo!”.
La presente per significarVi quanto segue:
Tali contenuti sono carichi di messaggi altamente e ingiustificatamente allarmistici per il consumatore-lettore, riguardanti asserite caratteristiche negative per la salute del grano di provenienza canadese, del glutine, di certe micotossine, con numerosi e peraltro scoordinati richiami scientifici o asseriti tali; il tutto esposto in modo sommario e suggestivo, con contestuale enfasi sulla qualità di certa materia prima originata in Italia.
Nel premettere che è convinzione delle mie assistite che l’informazione nutrizionale e di food safety sia tema molto serio e delicato ed in quanto da affrontaree con obiettività, organicità e fondamenti scientifici rigorosi e che se la Vostra Associazione ritiene giusto e costruttivo informare i consumatori-lettori nelle modalità che ritiene più consone al fine è ovviamente libera di farlo contribuendo così al dibattito, ciò tuttavia deve avvenire nel rispetto dei basiliari principi di verità e di non lesività della reputazione anche commerciale altrui.
L’osservanza di tali principi è stata però chiaramente violata visto che i siti web a Voi riconducibili, nell’esporre i contenuti contestati, riferiscono chiaramente alla Barilla e/o alla Fondazione Barilla center for Food and Nutrition, gravissimi apprezzamenti negativi sulla loro immagine e sulle caratteristiche di prodotti a marchio Barilla (“Non solo ci avvelenano, ma ci prendono pure in giro”) e nel corpo dell’articolo riferendosi a uno studio realizzato dal The Economist Intelligence Unit, un ente di fama internazionale di indubbia autonomia (“E’ un caso se sia stato promosso da una multinazionale della pasta come la Barilla”), rincarando come se non bastasse le accuse di “avvelenamento” alimentare.
“Non è che possiamo pretendere che le grandi multinazionali della pasta smettano di utilizzare il grano duro pieno di veleni? Prima vengono denaro, arricchimento ed affari. Si continua a far ammalare la gente“.
Nel rilevare che si è persino travisato il contenuto dello studio in questione con riferimento alla primazia assegnata al Canada che ha riguardato un modello di sostenibilità dei sistemi alimentari con particolare riferimento alla loro capacità di mantenersi nel tempo senza l’esaurimento delle risorse alimentari, evitando sprechi e sviluppando il benessere delle persone, le affermazioni sopra riportare sono inaccettabili.
Esse, infatti, costituiscono una tanto grave quanto gratuita denigrazione dell’immagine delle assistite accusate infondatamente, a vario titolo, di comportamenti pregiudizievoli nei confronti dei consumatori e idenee a pregiudicare in modo irreparabile l’avviamento legato ai prodotti a marchio Barilla costruito anche sulla credibilità e affidabilità dell’azienda per la costante attenzione alla protezione del consumatore sotto ogni aspetto.
In considerazione di quanto sopra, salvo e impregiudicato ogni diritto, Vi diffidiamo a cesare immediatamente la diffusione dei contenuti sopradescritti associando gli stessi ad apprezzamenti espliciti o impliciti a Barilla e/o BCFN preavvertendoVi che in difetto mi riservo sin d’ora ogni azione a tutela delle mie assistite.
In attesa di conoscere le Vostre determinazioni rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Distinti saluti
Roma 8 dicembre 2016
Avv. Arturo Leone
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