Il Governo Monti aveva esentato le aziende agricole dal pagamento dell’IMU agricola. Invece l’attuale Governo Renzi ha deciso di non risparmiare questo balzello a un mondo agricolo in grandissima crisi. La situazione nel Sud Italia e in Sicilia. L’intervento di Nello Musumeci. Il ricorso al TAR Lazio da parte di alcuni Comuni siciliani contro il Governo romano. E la richiesta al Governo Crocetta di sospendere il pagamento dell’IMU
Presidente Renzi, ma che ci combina? Tutti sanno che il suo Governo ha “abbassato le tasse”, come va dicendo su giornali e Tv e come vanno affermando i suoi sodali in giro per l’Italia a caccia di voti per il Sì al referendum del 4 dicembre e poi, a dieci giorni dal voto, scopriamo che l’IMU agricola esiste ancora e che gli agricoltori siciliani – massacrati dalla crisi del grano duro – debbono pagare. Possibile?
Scrive in un comunicato il parlamentare regionale Nello Musumeci:
“Il Governo regionale chieda al Governo nazionale di sospendere il pagamento dell’IMU agricola in Sicilia e di rivedere i parametri per l’applicazione di questa imposta, che si basa solo su fattori altimetrici, senza considerare il contesto economico e sociale di riferimento”.
Quando gli italiani hanno fatto la ‘conoscenza’ con l’IMU – l’Imposta sulle abitazioni sulle abitazioni di proprietà sulle quali gli italiani hanno già pagato le tasse – i terreni agricoli erano esclusi. Poi sono arrivati prima il Governo Letta e poi il Governo Renzi. E l’IMU è stata estesa al mondo dell’agricoltura.
Tra le proteste degli agricoltori, si è arrivati a una mezza mediazione: i fondi agricoli che ricadono nei Comuni montani – storicamente svantaggiati – sono stati esentati dal pagamento di questa Imposta. Mentre le aziende agricole che ricadono nei Comuni parzialmente montani e nei Comuni in pianura sono state chiamate a pagare l’obolo.
Per la cronaca, una parte dell’IMu agricola va ai Comuni e una parte va allo Stato.
Poi, come ricorda Musumeci, è arrivato il Decreto interministeriale del 28 novembre 2014 che ha rimodulato l’applicazione dell’esenzione IMU sui terreni agricoli, stabilendo che la tassa debba essere pagata da tutti i proprietari di terreni che si trovano al di sotto dei 280 metri d’altitudine.
Il problema – che il Governo Renzi fa finta di non conoscere – è che gli agricoltori, oggi, debbono fronteggiare l’arrivo di prodotti agricoli dalla Cina, dall’Asia, dal Nord Africa a prezzi stracciati. per non parlare di chi ‘tarocca’ direttamente i prodotti di pregio dell’agricoltura del nostro Paese. Tutte cose che avrebbero dovuto convincere il Governo nazionale ad esentare gli agricoltori dall’IMU.
Nel Sud Italia e, in particolare, in Sicilia la situazione è ancora più grave: basti pensare alla crisi del grano duro che ha subito e continua a subire le speculazioni delle multinazionali e della grande industria della pasta, tema questo blog affronta spesso.
Solo un dato: nel Sud, negli ultimi anni, gli agricoltori hanno abbandonato 600 mila ettari di seminativi. Tutto grano duro del Sud Italia che è stato sostituito dal grano duro canadese che non è proprio un toccasana per la salute umana.
Il problema dell’IMU agricola, ovviamente, è molto sentito dagli agricoltori. Alcuni Comuni siciliani (Musumeci ricorda il Comune di Ramacca. ma ce ne sono altri) insieme con le organizzazioni degli agricoltori hanno promosso ricorso al TAR del Lazio contro i Ministeri dell’Economia, dell’Interno e delle Politiche Agricole, oltre che la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Istituto Nazionale di Statistica. Obiettivo: ottenere l’annullamento dell’elenco ISTAT, espressamente richiamato dal Decreto legislativo n. 4 del 2015, che stabilisce, in sostanza, quali sono i Comuni che possono usufruire delle agevolazioni sull’IMU agricola.
“Nella seduta del 4 novembre 2015 – ricorda Musumeci – il TAR del Lazio ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione sollevata dai Comuni siciliani. Da qui, la richiesta al Governo regionale di farsi parte attiva, per chiedere all’esecutivo nazionale di sospendere il pagamento dell’IMU agricola, nelle more della decisione finale dello stesso TAR del Lazio”.
La parola passa al Governo di Rosario Crocetta. E’ chiaro che tutto il mondo agricolo siciliano aspetta una risposta.
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