Quest’anno – sia nei frantoi, sia in bottiglia – l’olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 8 Euro al litro. Chi vi vende olio extra vergine a 4-5 Euro al litro nei frantoi o in bottiglia non vi sta facendo un favore… Sappiate che quest’anno – ma guarda che caso! – il Parlamento Europeo ha consentito alle multinazionali che operano in Tunisia di piazzare in Europa 90 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino. E sappiate, anche, che in Tunisia, con molta probabilità, utilizzano pesticidi che l’Italia ha bandito tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 del secolo passato perché dannosi per la salute umana. Quest’anno, con l’olio d’oliva, fate molta, ma molta attenzione
Che olio d’oliva extra vergine circola oggi in Sicilia? Novembre è il mese dell’olio ‘nuovo’, l’extra vergine che si va ad acquistare a bocca di frantoio (cioè nei frantoi). Solo che, quest’anno, la produzione di olive registra un tracollo. Un tempo sarebbe stata chiamata in causa l’annata di ‘scarica’. Ma ormai, con le odierne tecniche agronomiche, l’alternanza tra annate di ‘carica’ (molto produttive) e di ‘scarica’ (poco produttive) è quasi del tutto scomparsa. Qua e là sono stati segnalati attacchi di ‘Mosca dell’olivo’ (un insetto) e di ‘Lebbra dell’olivo’ (un fungo). Ma i problemi, quest’anno, li ha creati il clima, che ha più che dimezzato la produzione di olive rispetto allo scorso anno (ci sono zone della nostra Isola dove è andata perduta il 70-80% della produzione di olive),
Da qui la domanda: che olio d’oliva extra vergine circola, in questo momento, in Sicilia?
Scriviamo olio d’oliva extra vergine per evitare confusione, perché la dizione olio d’oliva indica sì, genericamente, l’olio che si ricava dalle drupe di questo albero, ma indica anche una categoria di questo prodotto meno qualitativo dell’extra vergine.
Ma, nomenclatura a parte, quest’anno, con l’olio d’oliva extra vergine c’è da stare molto, ma molto attenti. Lo scorso anno la produzione di olive è stata da record. E un extra vergine di buona qualità si acquistava, a bocca di frantoio, a 4-4,5 Euro al litro-chilo. Lo stesso prezzo, bene o male, per l’extra vergine in bottiglia (non tenendo conto degli extra vergine più pregiati – per esempio quelli dell’Etna – che costano molto di più).
Quest’anno, a bocca di frantoio, il vero olio d’oliva extra vergine non può essere venduto a meno di 7-8 Euro al litro (e in certe aree della Sicilia anche di più).
Se ne deve dedurre che chi, oggi, nei frantoi, vende olio extra vergine a 4-5 Euro al litro, o vi sta facendo un regalo, o vi sta vendendo un prodotto che arriva da chissà dove o fatto con olive che arrivano da chissà dove.
Per l’extra vergine imbottigliato il discorso è un po’ diverso: un po’ diverso, ma non molto diverso. Perché per l’extra vergine imbottigliato possono sempre dire che stanno vendendo l’olio dello scorso anno. Visto – come già accennato – che la produzione, lo scorso anno, è stata abbondante, potrebbe anche essere vero. Ma questo fino a dicembre, gennaio. Andando avanti con i mesi tale tesi diventa sempre meno credibile.
Insomma, per dirla in breve, in giro, di olio extra vergine vero, quest’anno, ce n’è veramente poco.
Al crollo della produzione si associa – ma guarda che combinazione! – l’invasione di olio d’oliva tunisino. I Nuovi Vespri hanno già parlato di questa truffa legalizzata, come potete leggere qui di seguito:
Sì del Parlamento Europeo alla truffa dell’olio d’oliva ‘extra vergine’ tunisino
L’invasione dell’olio d’oliva tunisino in Sicilia: le lacrime di coccodrillo del PD…
Grazie al voto del Parlamento Europeo, che ha detto sì all’accordo tra Unione Europea e Tunisia, 90 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino stanno ‘invadendo’ l’Europa. Non è solo olio di quest’anno, ma anche prodotto degli anni passati.
Questo accordo – che è stato voluto e votato dal PPE e dal PSE (i ‘presunti’ socialisti europei) – è un possibile attentato alla salute dei consumatori. Noi non sappiamo, infatti, come vengono prodotte le olive in Tunisia: anche perché non ce lo dicono. Quello che sappiamo è che il costo del lavoro da quelle parti è molto più basso rispetto al nostro Paese. E sappiamo inoltre che, dopo tutto quello che è avvenuto in Tunisia negli ultimi anni, molti terreni sono finiti nelle mani delle multinazionali o di altri imprenditori non tunisini (ci sono anche italiani).
Quindi quando i parlamentari europei ci dicono che hanno acquistato 90 mila tonnellate di olio extra vergine di olive dalla Tunisia per sostenere l’economia di questo paese mentono sapendo di mentire. L’accordo il Parlamento Europeo l’ha firmato per sostenere le ragioni delle multinazionali, con il rischio di mettere a repentaglio la salute dei tanti consumatori europei che, nella propria dieta, utilizzano olio d’oliva extra vergine.
Già, la salute delle persone. Da noi, in Sicilia (ma anche in altre regioni olivicole italiane), certi pesticidi (per esempio, i cloroderivati) sono stati banditi dalla farmacopea agricola tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 del secolo passato. Tra l’altro, da noi i pesticidi, nell’olivicoltura, si utilizzano in modo molto morigerato, seguendo rigorosi protocolli e per lo più negli oliveti in pianura, perché nelle aree collinari e montane gli olivi, a meno che non si verifichino condizioni eccezionali, non presentano particolari problemi.
Scenario completamente diverso in Tunisia, dove nessuno – a parte i controlli sul prodotto finito – ci può dire con certezza quali pesticidi sono stati utilizzati nei processi di produzione.
Insomma, per dirla nuda e cruda, l’olio d’oliva che arriva dalla Tunisia potrebbe contenere pesticidi dannosi per la salute umana. Per questo, in assenza di controlli rigorosi sui prodotti finiti, non andrebbero consumati.
E siccome, in questo momento, un litro di olio d’oliva tunisino si acquista a meno di un Euro, non è improbabile – anzi, purtroppo è molto probabile – che olio tunisino sia già stato imbottigliato e…
“Quello che posso affermare senza timore di essere smentito – ci dice Franco Calderone, agricoltore, produttore di vino e gestore di un frantoio a Marineo, provincia di Palermo – è che chi, quest’anno, vende olio d’oliva extra vergine a un prezzo inferiore a 8 Euro al chilo-litro non lavora con extra vergine siciliano. Il prezzo del nostro olio, quest’anno, lo ribadisco, è 8 Euro a litro”.
“Se dicono che vi stanno vendendo extra vergine di quest’anno – aggiunge Calderone – occhio al colore. Non deve essere verde brillante, ma verde matto. L’olio d’oliva extra vergine appena spremuto non può essere chiaro”.
Chiediamo a Calderone ‘lumi’ sull’olio tunisino:
“Purtroppo – ci risponde – l’invasione di olio d’oliva tunisino è una realtà. Già le sofisticazioni, in questo settore, non mancavano. Ma con l’arrivo di questo enorme quantitativo di olio d’oliva tunisino – prodotto sinceramente non so come – non c’è da stare allegri. Anzi, bisogna fare molta attenzione”.
Ultima, immancabile domanda: lei acquisterebbe, in questo momento, al supermercato, una bottiglia di un olio extra vergine di oliva al prezzo di 4-5 Euro? Calderone non ci lascia nemmeno finire la domanda:
“Nemmeno per idea! A questo prezzo non può essere olio d’oliva extra vergine siciliano, calabrese o pugliese. Non potrebbe che essere un olio d’oliva arrivato da chissà dove. E poiché siamo sommersi dall’olio d’oliva tunisino, potrebbe anche essere tunisino. Avete la minima idea di che pesticidi si utilizzano in Tunisia? Meglio che non ve lo dico, perché altrimenti…”.
Ora i nostri lettori diranno: ma non è che tutti si possono permettere di acquistare l’olio extra vergine di oliva a 8 Euro a bottiglia? Vero. Ma è altrettanto vero che noi non vi possiamo raccontare bugie.
La verità è che l’olio d’oliva tunisino, prima di arrivare sulle nostre tavole, dovrebbe essere controllato. E poi dovrebbe essere venduto informando i consumatori che si tratta di olio d’oliva tunisino. E soprattutto ci auguriamo che non venga imbottigliato e venduto come olio d’oliva extra vergine italiano…
Ciò posto, noi, sugli scaffali dei supermercati, continuiamo a vedere bottiglie di olio extra vergine a 5 Euro, a 4 Euro e anche a prezzi inferiori.
Noi vi abbiamo informato. Al resto – alla vostra salute – dovete pensare voi!
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