Grano duro avvelenato: i grillini all’attacco all’Ars, al Parlamento nazionale e a Strasburgo

6 ottobre 2016

Il Movimento 5 Stelle rompe il silenzio della politica sul grano duro pieno di glifosato (o glifosate) e di micotossine che arriva nei porti italiani. Il primo ‘siluro’ è per il Governo regionale di Rosario Crocetta. Ma i parlamentari grillini si apprestano ad aprire il fuoco di sbarramento anche a Montecitorio, al Senato e al Parlamento Europeo. Le precisazioni di Cosimo Gioia, secondo il quale lo scenario in Italia è ben più grave di quello descritto dai grillini

La battaglia del grano per tutelare la salute dei Siciliani sbarca a Palazzo Reale, sede del Parlamento dell’Isola, e a Montecitorio e al Senato. Sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle che chiedono a chi governa ‘lumi’ sul grano duro che arriva con le navi in Sicilia e le resto d’Italia.

“In relazione all’arrivo nei porti italiani di grani contenenti altissimi livelli di sostanze tossiche provenienti da Paesi extra UE e già respinti dalle autorità italiane – scrivono i parlamentari grillini dell’Ars (con in testa la firma di Angela Foti) – il Ministero della Salute ha predisposto un apposito sistema di allerta gestito dalle Regioni. A questo proposito, però, la Regione siciliana, a parte sbandierare grandi successi per i produttori agricoli, ha recepito tale sistema? Ed inoltre, ha intenzione di avviare una campagna di informazione che metta al corrente cittadini sui rischi derivanti dal consumo di prodotti contenenti grano di importazione e dai pericoli dell’assunzione di alimenti contaminati da micotossine o da erbicidi?”.

“Dal tanto declamato e mai realizzato Born in Sicily, legge che ancora attende si avvii il registro delle varietà siciliane – spiega Angela Foti – al crollo del prezzo del grano duro venduto anche a 16 centesimi di Euro, alla indiscriminata e criminale importazione di grano estero a prezzi bassissimi e incompatibili sia con i costi di produzione europei, sia con la stessa salubrità per i consumatori, non si capisce a margine dei proclami spot, la posizione della Regione siciliana. Il comparto non può ancora sostenere a lungo una concorrenza così sleale, come denunciato a più riprese dalle associazioni di categoria e dai consumatori che non si ritengono sufficientemente tutelati dai rischi per la salute che emergerebbero da alcune ricerche scientifiche sul possibile aumento di patologie come Alzheimer, Sla e disturbi dello spettro dell’Autismo. Tali notizie, recentemente apparse in svariati articoli di stampa, destano non poche preoccupazioni”.

A questo punto la parlamentare grillina fornisce alcuni dati:

“Alcuni esempi: quasi un pacco di pasta su cinque è prodotto con grano canadese e i grani di importazione sono spesso contaminati dall’erbicida glifosate; nel 2015, in Italia, sono stati acquistati dall’estero circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero e 2,3 milioni di tonnellate di grano duro, influendo gravemente sulla formazione dei prezzi. Evidentemente la mancanza di misure che impongano l’indicazione in etichetta dell’origine del grano utilizzato nella pasta e negli altri derivati non permette scelte consapevoli da parte dei consumatori. Per tali ragioni riteniamo urgente che la Regione siciliana vigili affinché sia applicato sempre più il principio di salvaguardia di protezione della salute dei consumatori e che il contenuto delle navi in ingresso nella nostra regione, qualora risultasse contaminato, vada distrutto nel rispetto della procedura di respingimento”.

La parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle chiede inoltre al Governo di Rosario Crocetta se è già stata inoltrata alla Commissione Europea la richiesta per la valorizzazione della biodiversità dei grani antichi siciliani”.

“Gli atti parlamentari del gruppo M5S a Palazzo dei Normanni costituiscono azione interistituzionale tra la Camera dei Deputati ed il Parlamento Europeo – conclude la nota dei grillini siciliani – dove i portavoce ‘pentastellati’ stanno avviando medesime battaglie parlamentari per tutelare i produttori agricoli siciliani ed i consumatori”.

la presa di posizione dei grillini è molto importante, perché rompe il muro del silenzio della politica. Su questo tema, infatti, non si registrano dichiarazioni del Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici.

Alcune precisazioni, però, sono importanti. E noi diamo la parola a Cosimo Gioia, imprenditore agricolo, già dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione siciliana. Fu lui, negli anni scorsi, che ha provato ad effettuare i controlli sulla navi cariche di grano duro di provenienza estera, per lo più canadese. Un’azione, la sua, bloccata dal Governo regionale presieduto allora da Raffaele Lombardo.

Dice Cosimo Gioia:

“I controlli sulle navi? Che io sappia il meccanismo è il seguente: se un a nave di provenienza extracomunitaria arriva direttamente in Italia viene controllata. Ma se prima ha attraccato in altri porti europei non viene controllata. Ed è quello che succede, nella stragrande maggioranza dei casi, con le navi cariche di grano duro che arrivano nel nostro Paese”.

Insomma, controlli quasi zero.

“Quanto alla pasta prodotta con i grani duri esteri – aggiunge Gioia – gli amici del Movimento 5 Stelle sono molto ottimisti nell’affermare che un pacco di pasta su cinque in Italia è prodotto con grano duro canadese. la situazione, purtroppo, è molto più grave. Perché la percentuale di pasta industriale prodotta in Italia con il grano duro canadese è di gran lunga maggiore”.

 

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