Ars/ ‘Ritorna’ il numero legale, soldi ‘a pioggia’ qua e là e solite clientele sui Consorzi di bonifica

10 agosto 2016

Sì dell’Aula a 9 milioni di Euro per pagare gli stipendi ai dipendenti delle ex Province. Sì anche per il mutuo da 19 milioni di per le Terme di Sciacca e di Acireale. E solita ‘pippa’ sulle clientele infinite dei Consorzi di bonifica che vengono contrabbandate come interventi per l’agricoltura. Tutto falso. Agli agricoltori la Regione ha quadruplicato il costo dell’acqua per le colture. Intanto nella ‘cassa’ regionale spuntano 170 milioni di Euro per pagare i precari dei Comuni a valere sul 2015

Proseguono a Sala d’Ercole i lavori per l’esame e l’approvazione della mini-finanziaria. A fine mattina sembrava che la mancanza di numero legale, dovuta all’assenza di deputati della maggioranza, avrebbe potuto compromettere i lavori d’Aula, rinviando a Settembre l’esame della legge. Poi invece – almeno così sembra – il numero di parlamentari sarebbe aumentato e i lavori sono ripresi.

E’ stata approvata una norma che stanzia 9 milioni di Euro per le ex Province. Sono i soldi che dovrebbero servire per pagare gli stipendi arretrati ai circa 6 mila e 500 dipendenti. Il tutto, in attesa che le tre Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina diventino entità vive e in attesa che i Consorzi di Comuni eleggano (con elezioni di secondo grado) i propri organi elettivi.

Riguardo alle ex Province – dove operano ancora i commissari regionali (almeno per i sei Liberi Consorzi è così, se è vero che i sindaci di Palermo, Catania e Messina si sarebbero già insediati ai vertici delle rispettive tre Città Metropolitane) – si discute di ridurre le retribuzioni dei precari (e quindi le ore di lavoro, che passerebbero da 24 a 188 ore settimanali).

L’Aula ha anche approvato una norma che stanzia 2,4 milioni di Euro per le scuole paritarie dell’infanzia (in pratica, per i privati di questo settore).

Il sì dell’Aula è arrivato anche per consentire alla Regione siciliana di contrarre un ulteriore mutuo di 19 milioni di Euro per consentire alla stessa Regione di privatizzare la gestione delle Terme di Sciacca e di Acireale.

Su questo punto – che è tutt’altro che chiaro – ha chiesto chiarimenti il parlamentare Nino Malafarina. Secondo il quale la Regione sta contraendo un mutuo per pagare se stessa, visto che le società per azioni che gestiscono le Terme di Sciacca e di Acireale sono partecipate, in maggioranza, dalla stessa Regione.

La risposta è arrivata dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei.

“Il fatto che la Regione sia l’azionista di maggioranza delle due società termali significa poco – ha detto Baccei -. Sono società per azioni normate dal Codice civile. Siccome queste società godono dell’usufrutto dei beni termali di proprietà della Regione, è necessario che la stessa Regione si riprenda l’usufrutto”.

Il discorso non fa una grinza sul piano formale. Il vero inghippo è determinato da mutui accesi dalle aziende termali con il sistema bancario. Mutui dei quali, ormai da anni, le aziende termali non pagano le rate. In pratica, detto in soldoni, i 19 milioni di Euro servono, in buona parte, per pagare tali mutui, più altri debiti.

In pratica, per dirla con parole ancora più chiare, la Regione dovrebbe contrarre un mutuo per pagare debiti di spesa corrente: e questo non dovrebbe essere consentito. Il tutto per cedere i due stabilimenti termali di Sciacca e di Acireale non si capisce a chi. 

Vi risparmiamo la tiritera sui Consorzi di bonifica. Il Governo, per bocca dell’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici (PD), e del vice capogruppo, sempre del PD, Giovanni Panepinto, ha dipinto un mondo agricolo siciliano che non esiste più: gli agricoltori che aspettano l’acqua per irrigare i fondi e vendere i prodotti agricoli di qualità.

La realtà non è questa. La realtà è che molti dei prodotti agricoli della Sicilia non si vendono più, perché massacrati dalla concorrenza dei prodotti agricoli che arrivano dalla Cina, dall’Asia e dal Nord Africa.

I Consorzi di bonifica sono la scusa per distribuire soldi a pioggia non agli agricoltori siciliani – che già da anni non sanno che farsene degli stessi Consorzi di bonifica – ma a una pletora di personaggi che vivono parassitariamente sulle spalle dei fondi per l’agricoltura.

Incredibile quello che succede con alcuni dei dirigenti degli 11 Consorzi di bonifica della Sicilia, che ogni anno si portano a casa indennità superiori a quelle dei dirigenti generali della Regione e persino del Segretario generale dell’Ars.

Sui Consorzi di bonifica si continuano a raccontare un sacco di fesserie: sono complessi di qua, sono complessi di là. L’unica cosa vera è che i canoni irrigui, quest’anno (parliamo del costo dell’acqua che viene appioppato agli agricoltori), sono stati incrementati del 400 per cento.

Insomma, per dirla in breve, i soldi che verranno stanziati per i Consorzi di bonifica serviranno solo per foraggiare personale che hanno poco o punto a che vedere con l’agricoltura. Serviranno invece ad alcuni dei deputati dell’Ars che su questo scandalo ci campano in termini elettorali. 

Dopo di che, in Aula, l’assessore Cracolici ha ‘scoperto’ una cosa che in Sicilia è nota già negli anni ’80, quando lo stesso Cracolici portava i calzoni corti: e cioè che in Sicilia sono state realizzate dighe, ma non ci sono le canalizzazioni per distribuire l’acqua.

Ragazzi, è un ‘piacere’ sapere che c’è un assessore all’Agricoltura che si è accorto che si debbono realizzare le reti idriche. Peccato che lo diceva già, nel 1988, l’allora presidente della Regione, Rino Nicolosi…

Domanda: cosa hanno fatto i Governi regionali che si sono succeduti da allora ad oggi?

Ultima notazione: la ‘cassa’ della Regione è tornata in attivo. Tant’è vero che l’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, ha annunciato la firma di un decreto per erogare ai Comuni siciliani 170 milioni di Euro.

Si tratta dei fondi per i precari dei Comuni relativi al 2015. Adesso bisognerà verificare se all’annuncio del decreto seguiranno i fatti.

La manovra, a meno di nuovi impedimenti, dovrebbe essere approvata entro stasera.

P.S.

L’assessore Baccei, l’assessore Cracolici e l’onorevole Panepinto ci vogliono fare credere che i milioni di Euro che stanno erogando ai Consorzi di bonifica serviranno per ridurre i canoni idrici e non per foraggiare le clientele. Per questi tre personaggi i siciliani dovrebbero portare i propri cervelli agli ammassi…

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