Bisognava trovare una città ‘tre volte buona’, come si usa dire in Sicilia: una città dove realizzare una bella discarica a tempo di record. Così il Governo regionale di Rosario Crocetta (appoggiato dal PD, dall’UDC, dal Nuovo Centrodestra Democratico e da altre ‘frattaglie’ di centrosinistra) ha scelto Castelvetrano. Complimenti ai deputati regionali eletti nel collegio di Trapani. E complimenti vivissimi, soprattutto, al sindaco di questa cittadina…
Conoscevamo Castelvetrano perché, alla fine, è una cittadina legata indissolubilmente a Selinunte. Conoscevamo Castelvetrano per la sua splendida agricoltura: le olive da tavola, l’olio d’oliva extra vergine profumato, il grano con la cultivar Tumminia (o Timilia) con il quale si fa l’impareggiabile Pane nero. E il vino. E gli ortaggi. E la frutta. E i ristoranti con il pesce freschissimo dove troneggia la pasta con la bottarga. Storia, cultura, enogastronomia. Felicità e bellezza. Eh sì, se la Sicilia è bella, questo angolo della nostra Isola lo dimostra.
Insomma, tutto potevamo immaginare, ma non che Castelvetrano dovesse diventare, all’improvviso, la ‘Capitale’ della munnizza siciliana!
E pure così è: e non ci pare proprio che non sia così. Sì, il grande Pirandello, questa volta, non c’entra. Non c’è, in questo caso, una ‘lettura’ molteplice dei fatti. Il dramma è uno: in Sicilia è esplosa l’emergenza rifiuti. Ed è esplosa perché la Regione siciliana è finita nelle mani di incompetentI: dilettanti allo sbaraglio che hanno distrutto tutto quello che hanno toccato e che continuano a fare danni.
Già, i dilettanti allo sbaraglio: Rosario Crocetta in testa e i partiti di centrosinistra dietro di lui: il PD, l’UDC, il Nuovo Centrodestra Democratico e altre ‘frattaglie’ raccolte qua e là. Davvero una bella ‘armata’…
Sono questi signori – cari abitanti di Castelvetrano (se non ricordiamo male, siete un po’ più di 31 mila) – che hanno deciso che la vostra città diventerà la ‘Capitale’ della munnizza della Sicilia.
Anche se i Tg nazionali non ne parlano, saprete certamente che, da circa un mese, le strade della Sicilia sono in molti casi invase dai rifiuti. Saprete anche che gli ultimi due Governi regionali – quello di Raffaele Lombardo e l’attuale, l’esecutivo di Rosario Crocetta – non hanno fatto nulla per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti. Favorendo, di fatto, gli ‘Industriali della munnizza’.
Non tutte le ciambelle, è noto, riescono col buco. E’ successo che, dopo anni, si sono accorti che alcune di queste discariche operavano fuori legge: così sono state chiuse. Qualche altra è stata chiusa per le proteste dei cittadini, che non ne possono più di vivere in mezzo ai rifiuti che ammorbano l’ambiente.
Nei giorni scorsi il Governo regionale – i nostri amici dilettanti – non sapendo che fare, avevano individuato la discarica di Bellolampo di Palermo per farvi confluire i rifiuti di tutti i Comuni della provincia (e forse anche di altri Comuni).
Questo blog ha scritto che questa opzione è una follia (come potete leggere qui): perché la sesta vasca di Bellolampo – l’unica attiva – può abbancare i rifiuti di Palermo e di qualche altro Comune per un altro anno, al massimo per un altro anno e mezzo. Poi, visto che Palermo è amministrata da gente che non sa nemmeno dove sta di casa la raccolta differenziata dei rifiuti, si dovrà realizzare una settima vasca.
Ora, settima vasca di Bellolampo a parte, il problema è che, per realizzare una vasca di una discarica, ci vuole almeno un anno (bene che vada). Ma conferendo a Bellolampo i rifiuti di tutti i Comuni del Palermitano (e oltre), la discarica di Palermo si saturerebbe nel giro di due mesi. Morale: a Ottobre Palermo andrebbe in tilt…
Ovviamente, nessuno ci ha dato ‘sazio’. Mai avere ragione rispetto a un Governo regionale di dilettanti (sempre allo sbaraglio, naturalmente). Metteteci pure che gli abitanti di alcuni centri vicini a discariche che Crocetta & compagni avrebbero voluto riaprire hanno minacciato ferro e fuoco.
Bisognava trovare un’alternativa a Bellolampo. E alle discariche che i cittadini non vogliono che vengano riaperte. Insomma, per dirla tutta, serviva una città ‘buona’ (tre volte buona, come si usa dire in Sicilia…). Così, cari abitati di Castelvetrano, i governanti siciliani – supponiamo d’amore e d’accordo con gli amministratori del vostro Comune – hanno scelto voi, la vostra città, il vostro territorio.
Prima Crocetta & compagni, in verità, hanno detto che avrebbero esportato i rifiuti made in Sicily in altre Regioni italiane. A quanto pare ci hanno ripensato. Perché?
Castelvetrano è servita da una bella autostrada da dove i camion pieni di immondizia potranno arrivare comodamente. Poi c’è la strada a scorrimento veloce Castelvetrano-Agrigento. E poi i collegamenti con il resto della provincia di Trapani. Volete mettere?
Insomma, cari abitanti di Castelvetrano, come strade siete messi bene. Così, onore degli onori, come già detto, siete stati scelti per rendere un grande servizio alla Sicilia (e per levare le castagne dal fuoco a Crocetta e ai partiti che lo sostengono). Non siete felici?
Naturalmente vi diranno che è una discarica temporanea (dimenticando che, in Sicilia, nulla è più duraturo del temporaneo). Preciseranno che sarà l’immondizia di ‘qualche’ provincia. Aggiungeranno che non ci saranno problemi di percolato. Via, la vostra sarà l’unica discarica ‘non inquinante’ dell’universo mondo: e voi ci crederete (o no?).
Che dire? Complimenti ‘vivissimi’ a tutti i deputati regionali eletti nel collegio di Trapani. E, soprattutto, complimenti ultra-vivissimi al sindaco di Castelvetrano…
P.S.
Ah, dimenticavamo: gli oltre 30 mila abitanti di Castelvetrano sono stati avvertiti prima o gli faranno una ‘sorpresa’?
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