Incontriamo per caso il senatore Francesco Campanella in un noto bar di via Duca della Verdura. Occasione ghiotta per chiedergli un commento sulle elezioni. Ma, alla fine parliamo anche di M5S, forestali, Autonomia e del lavoro dei parlamentari nazionali siciliani…
Pausa caffé in un noto bar di via Duca della Verdura, a Palermo. La persona seduta con noi saluta da lontano qualcuno che, alla fine, si avvicina. E’ il senatore di Sinistra Italiana, Francesco Campanella, in bici e t-shirt. Dopo i soliti convenevoli (“ah si certo, ci conosciamo via internet”), ci chiede se gradiamo un caffé. La risposta è immediata: un commento si risultati elettorali sarebbe più gradito. Non si tira indietro:
“Il Partito Democratico- dice ai NuoviVespri.it- ha fatto tutto quello che non doveva fare. Ed è quindi logico che abbia preso la batosta. Parliamo delle riforme, quella della scuola in particolare: è stato un atto di violenza politica. E’stato come ammazzare una persona a botte, facendola soffrire. Questo gli ha garantito l’inimicizia non solo di quelli che lavorano nelle scuole, ma anche quella degli italiani che hanno capito quello che hanno fatto, ovvero una scuola di regime. La riflessione mi è venuta spontanea guardando ai risultati di Torino dove a Fassino veniva riconosciuta una buona amministrazione. Ebbene, è l’esempio più eclatante di una bocciatura politica diretta a Renzi”.
Non può mancare un riferimento al suo ex partito, il Movimento 5 Stelle. Si aspettava la loro vittoria?
“Il Movimento 5 Stelle si è avvantaggiato di questa situazione, loro non hanno fatto niente, anche perché non è che abbiano dato grande prova di sé. Basti pensare a Bagheria dove l’esperienza M5S è pessima. Il PD ha fatto la loro campagna elettorale”.
Tra un sorso di caffé e un altro, ci viene in mente l’articolo fresco di giornata in cui il professor Massimo Costa, leader di Siciliani Liberi, accusa il M5S siciliano di stare deludendo chi si aspettava una presa di posizione più forte dinnanzi agli scippi statali (qui l’articolo).
E in tema di scippi, ricordiamo al senatore Campanella le dichiarazioni rese dall’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei ,a l’Espresso (le potete leggere qui), ovvero che la mancata applicazione dello Statuto significa 7 miliardi di euro all’anno in meno per i Siciliani. Gli chiediamo come mai, a suo parere e visto che li conosce, la notizia non ha scosso più di tanto i grillini siciliani….
“Non credo sia malafede. Se mi è consentita una battuta, non l’hanno capito. Non hanno gli strumenti per farlo. Se si esclude Trizzino che li ha ma non li usa, gli altri sono brave persone…”.
Cambiamo argomento. Non possiamo aspettarci elogi da lui per il M5S. Solo un’ultima cosa: qualche rimpianto ce l’ha?
“No. Una persona che fa politica non può fare a se stesso certe cose, come la firma di quel contratto che Casaleggio ci ha chiesto per la candidatura. Mi ero accostato come cittadino libero al Movimento. Ma, certe regole sono la negazione della democrazia liberale. Non avrebbe senso nemmeno avere così tanti parlamentari se la voce deve essere unica”.
A proposito di parlamentari nazionali, ma quand’è che la deputazione siciliana si occuperà della Sicilia?
“L’unica cosa fatta in comune con la deputazione siciliana è la mobilitazione contro le trivelle. Non c’è dialogo tra i rappresentanti siciliani a Roma”.
In un altro Paese ci sarebbe stata una guerra in difesa della propria regione dopo dichiarazioni come quelle di Baccei…. O no?
“Mettiamo subito in chiaro una cosa. Io sono per l’Autonomia. Ma sono anche convinto che in questa fase politica non servirebbero più soldi perché non andrebbero ai Siciliani. Prima bisogna tappare i buchi”.
A che si riferisce?
“Per ora, ad esempio, io mi sto occupando di forestali. Ebbene, su tre euro spesi per i forestali, altri due prendono il volo. Parliamo di attrezzature agricole comprate a peso d’oro per i progetti del corpo Forestale, benzina alchilata acquistata a 4,5 euro al litro, a fronte della benzina normale che ha prezzi di mercato di 3 o 4 volte inferiori, forniture richieste senza alcuna razionalizzazione dei costi e senza una centrale unica che permettesse acquisti a prezzi competitivi. Si è davvero fatto di tutto negli ultimi anni per affossare il comparto degli operai forestali, facendo lievitare le spese e addossandone le colpe al costo delle giornate di lavoro degli operai forestali. Un operaio forestale, proprio oggi, mi confermava che non avevano neanche la benzina per andare sul luogo degli incendi e che comprano loro i fili dei decespugliatori. La verità è che è un grande caos amministrativo, ma funzionale a qualcuno. In questo contesto, avere più soldi non servirebbe a niente”.
Resta il fatto che le imposte che spetterebbero alla Sicilia le trattiene Roma.
“E’ certamente un fatto grave anche perché crea precedenti. Ma la situazione siciliana al momento è devastata. E con Crocetta, Renzi ha vita facile”.
Tempo scaduto. Ringraziamo, fotografiamo e arrivederci. Su internet.
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