Dopo aver ‘censurato’ mezza Sicilia Cracolici finirà ‘censurato?

19 aprile 2016

Per decenni è stato il ‘grande moralizzatore’, prima del PCI, poi del PDS e poi ancora dei Democratici di sinistra. Oggi, dopo la condanna che gli ha appioppato la Corte dei Conti (dovrà restituire oltre 340 mila Euro), i grillini hanno presentato una mozione di censura confezionate per lui. Vero è che la presidenza dell’Ars – in questa legislatura garante del Governo – proverà a ‘blindarlo’. ma c’è sempre l’incognita dei renziani… In Aula, oggi, anche il tetto di 100 mila Euro per i dirigenti delle società regionali

La mozione che dovrebbe impegnare il presidente della Regione a farsi restituire gli altro 5 miliardi di Euro che nel Giugno del 2014, in un momento di ‘estasi’, ha regalato al Governo Renzi (il famigerato ‘Patto scellerato’) rimane ancora insabbiata. Roma ha ordinato di fare sparire ‘sta ‘cosa’ e il Parlamento dell’Isola ubbidisce. In compenso, oggi – almeno così si dice – si dovrebbe materializzare la mozione di censura per l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici.

Tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 Cracolici era tra i ‘duri e puri’ di un PCI siciliani che si era appena trasformato in Partito Democratico della Sinistra (PDS). Antonello era sempre pronto a mordere i compagni ‘consociativi’. La storia si sta vendicando, se è vero che la Corte dei Conti gli ha ‘azziccato’ una bella condanna contabile: dovrà restituire oltre 350 mila Euro. Una bella ‘botta’, considerato che le condanne della Corte dei Conti non sono più come un tempo, quando erano a futura memoria: della serie, non pagava nessuno, perché tanto nessuno.

Oggi, quando ti becchi una condanna dalla Corte dei Conti, ti vengono a cercare fino a casa. E oltre al danno economico, per Cracolici, c’è anche il danno politico. I grillini, sempre loro, hanno presentato la solita mozione di censura. E la presidenza dell’Ars – così si dice – dopo aver accertato prima che Cracolici ha i voti per non venire ‘impiombato’, dovrebbe metterla in discussione (se non c’è questa certezza, la presidenza dell’Ars, che in questa legislatura ha garantito solo il Governo, non la metterà in discussione).

Scrivono i grillini:

Avrebbe dovuto essere Cracolici, all’indomani della pesante sentenza di condanna, a rimettere il mandato assessoriale nelle mani di Crocetta. Non ha avuto la sensibilità di farlo, sarà allora l’aula a giudicare se la sua presenza in Giunta sarà considerata opportuna, o menoUna condanna di questa portata, benché in primo grado e per motivi di natura economica –  sottolinea il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Angela Foti – non poteva passare sotto silenzio. A certe sentenze il ‘Palazzo’ sembra avere fatto il callo, una pericolosa assuefazione che, agli occhi dei cittadini, risulta insopportabile e che mina la credibilità delle istituzioni, che nel caso di specie, stanno gestendo ingentissime risorse comunitarie”.

Ribadiamo: la mozione verrà discussa solo se la presidenza dell’Ars avrà prima ‘blindato’ l’assessore Cracolici. Nel conto c’è anche la possibilità, in verità molto remota, che l’assessore si dimetta prima del voto d’Aula.

Perché? perché, con tutta la buona volontà della presidenza dell’Ars – che in questa legislatura, ripetiamo, funziona come una sorta di tredicesimo assessore occulto, Cracolici è pur sempre il ‘capo’ di una fazione avversa ai renziani. Insomma, questi ultimi potrebbero tirargli un brutto scherzo, disertando l’Aula o votando addirittura contro di lui. Eventualità improbabile, certo. Ma non impossibile.

E poi? L’unica cosa importante – come il nostro blog scrive da almeno tre settimane – è la norma che dovrebbe introdurre il tetto di 100 mila Euro ai dirigenti delle società controllate dalla Regione. Fino ad ora si è assistito a un paradosso: i dirigenti di queste società che, in alcuni casi, si portano a casa un’indennità superiore a quella dei dirigenti generali della stessa Regione (e, in qualche caso, perfino superiore a quella dei dirigenti apicali dell’Ars!).

Con l’introduzione del tetto dovrebbe finire la festa. A quanto si racconta, sarebbe in corso il tentativo di escludere da questo nuovo tetto solo certi dirigenti dei Consorzi di bonifica. Ed è anche logico: trattandosi di gente che tratta questioni legate all’acqua, in questo caso, ma solo in questo caso, la norma verrebbe un po’ annacquata…

La norma sui tetti dei dirigenti delle società regionali rientra nella cosiddetta manovra finanziaria stralcio. Su questo punto c’è un po’ di confusione. Si tratta di norme che sono state stralciate due mesi addietro circa, in occasione della discussione sulla manovra economica e finanziaria regionale 2016. Sono state stralciate per essere discusse in disegni di legge appositi.

In un primo momento sembrava che tutte le norme stralciate avrebbero trovato posto in un unico disegno di legge stralcio. Soluzione un po’ contraddittoria, perché di fatto si sarebbe creata una nuova legge omnibus con dentro tutto e il contrario di tutto.

Ora si è passati a un disegno di legge stralcio dello stralcio. Dentro dovrebbero andare alcune norme ‘sparti-piccioli’ (leggere divisione di soldi). Una norma per l’Oasi di Troina – un centro che negli anni ’80 e negli anni ’90 del secolo passato è stato al centro di non poche polemiche, fondato da un personaggio molto particolare, padre Ferlauto – con un contributo pari a circa 15 milioni di Euro per tre anni. Poi una norma per il dissalatore di Vulcano (poco meno di un milione e mezzo di Euro). E ancora un po’ di soldi per improbabili start-up e un milione di Euro circa per l’ospedale di Birgi.

Come si può notare, siamo davanti a una legge senza capo né coda: una sorta di lista della spesa che potrebbe aumentare o ridursi a seconda della volontà dei parlamentari della commissione Bilancio e Finanze e, soprattutto, a seconda dei soldi disponibili. In ogni caso, sono soldi che dovrebbero produrre consenso a chi governa.

Nella legge ci dovrebbero essere anche le solite chiacchiere sugli incarichi legali, sulle eterne liquidazioni degli ex Consorzi ASI e sui lavori in economia nel settore della forestazione.

Non sappiamo come finirà con i mille e 500 dipendenti degli ormai ex Sportelli multifunzionali. In questo caso la norma è confusa ed è stata cambiata tre o quattro volte. L’obiettivo dovrebbe essere quello di far lavorare questo personale nei Centri per l’impiego (Cpi), ma non abbiamo ancora capito con quale formula giuridica.

‘Intelligente’ la norma che riguarda i testimoni di giustizia. Li ha assunti la Regione siciliana, ma potrebbero andare a lavorare per altri uffici, magari dello Stato.

Nel rispetto di queste persone che stanno aiutando la Giustizia chiediamo: se la Regione non ha competenza in materia di Giustizia, non sarebbe stato più logico che ad assumerli fosse stato proprio lo Stato?

 

 

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