I nostri lettori ci debbono dare atto di avere scritto di fallimento della ZTL del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore Giusto Catania prima che anche il TAR ne prendesse atto. Resta da capire il perché i rappresentanti delle oltre venti associazioni abbiamo smesso di protestare, se è vero che il rinvio dell’entrata in vigore di questo balzello è stato imposto all’Amministrazione comunale da un’ordinanza dei magistrati amministrativi
Il TAR Sicilia, ieri, ha bloccato l’avvio della ZTL di Palermo. Ancora una volta, la magistratura è stata quasi costretta a coprire il solito vuoto della politica. Il vuoto è rappresentato dall’Amministrazione comunale di Palermo – dal sindaco Leoluca Orlando e, soprattutto. dall’assessore Giusto Catania – che avrebbe voluto rendere operativa una Zona a Traffico Limitato (ZTL) pur non avendo messo i cittadini nelle condizioni di poter acquistare il pass.
Il riferimento è ai cittadini obbligati ad acquistare il pass: cioè coloro i quali vivono all’interno del perimetro della ZTL. Qui siamo in presenza di una doppia ingiustizia.
Prima ingiustizia: mettere in atto una disparità di trattamento tra cittadini che vivono all’interno della ZTL (costretti a pagare) e cittadini che vivono all’esterno della stessa ZTL (che possono anche scegliere di non pagare, rinunciando ad entrare con l’automobile nella Zona a Traffico Limitato (opzione scelta dalla stragrande maggioranza dei palermitani).
Secondo ingiustizia: per carenze dell’AMAT (e quindi dell’Amministrazione comunale, se è vero che tale Azienda fa capo al Comune) i cittadini costretti ad acquistare il pass non sono stati messi nelle condizioni di acquistarlo. La disorganizzazione degli uffici dell’AMAT è stata sotto gli occhi di tutti, con centinaia di cittadini costretti ad aspettare inutilmente ore ed ore.
In tutto questo l’Amministrazione comunale non ha rinviato l’avvio della ZTL (che sarebbe entrata in vigore domani). E se non fosse intervenuto il Tribunale Amministrativo Regionale avrebbe multato i cittadini che non sono riusciti ad acquistare il pass per carenze macroscopiche del Comune. Un’assurdità.
Per fortuna che, come già accennato, a ristabilire ragionevolezza e giustizia sono intervenuti di giudici del TAR Sicilia.
Quanto avvenuto lo spiega bene Massimo Merighi, presidente dell’associazione Bispensiero in un post sulla propria pagina facebook:
“Il TAR ha concesso la sospensione urgente del provvedimento ZTL con particolare riferimento alla loro tariffazione. Avevamo infatti presentato ‘a sorpresa’ una richiesta di trattazione urgente cautelativa ‘inaudita altera parte’ per far pronunciare il TAR prima dell’entrata in vigore delle sanzioni previste per la tariffazione. A questo punto aspettiamo con serenità il 6 Aprile, giorno in cui è fissata l’udienza per la sospensiva. Il Comune, intanto, ha rinviato l’entrata in vigore del provvedimento di altri 15 giorni.
La partita a scacchi continua. Adesso non c’è più alcun motivo di acquistare il pass prima del 6 Aprile. Ulteriore risultato raggiunto dai 200 cittadini, senza i quali, lo ricordiamo, le ZTL sarebbero partite già dal primo gennaio e senza alcuna modifica rispetto a quanto previsto nella delibera di Natale”.
“Sentiamo il bisogno di ringraziare i nostri legali – precisa sempre Marighi -: l’Avvocato Prof. Alessandro Dagnino, l’avvocato Giovanni Scimone e l’avv. Nadia Spallitta, per essersi spesi con dedizione, professionalità ed efficacia per la nostra causa. Il provvedimento di oggi è frutto del loro impegno e della loro competenza”.
Merighi precisa ancora in un PS:
“La sospensiva temporanea di oggi non significa nulla e non anticipa in alcun modo l’esito del ricorso. L’unica ragione per cui è significativa è questa: il TAR ha responsabilmente sospeso negli effetti il provvedimento per qualche giorno, per evitare che le scelte irresponsabili del Sindaco e dell’assessore Catania, di non attendere il pronunciamento e rinviare di pochi giorni, potessero causare dei danni alla città e alla stessa Amministrazione. Oggi si certifica l’irresponsabilità dell’Amministrazione e si ribadisce la responsabilità dei giudici del Tribunale Amministrativo Regionale che, a differenza del Sindaco, hanno ritenuto necessario sospendere in via cautelare il provvedimento per qualche giorno. Adesso toccherà al TAR il 6 decidere definitivamente in merito alla sospensione cautelare delle ZTL. E non è così semplice, né immediato, che la concedano. Accetteremo la decisione del TAR e la rispetteremo, qualunque essa sia! Mi auguro che l’Amministrazione faccia tesoro di questa esperienza per cambiare atteggiamento nei confronti di chi non condivide le sue scelte”.
Sulla vicenda interviene anche Marcello Robotti, sempre su facebook:
“TAR/ZTL vi spiego com’è andata. I legali incaricati dalle nostre associazioni (Vivo civile – Bispensiero – Com. Salviamo il cuore di Palermo) hanno presentato 2 giorni fa una richiesta di trattazione urgente cautelativa visto l’imminenza delle sanzioni previste.
Chiaramente era una mossa a sorpresa che non doveva assolutamente essere pubblicizzata (e ce ne scusiamo con chi ci segue).
In tarda mattinata il TAR si è pronunciato e ha sospeso il provvedimento fino al giorno del pronunciamento dei giudici nel merito del nostro ricorso. Questo non vuol dire che la ZTL è stata definitivamente stoppata… o che lo sarà con certezza. A mio avviso la protesta deve continuare”.
Interviene anche la vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta (PD), contraria alla ZTL così com’è stata ‘apparecchiata’ dall’attuale Amministrazione comunale:
“Accolta l’istanza di sospensione delle Zone a Traffico Limitato con decreto presidenziale del TAR Palermo, che ha ravvisato le ragioni di estrema urgenza ed ha sospeso tutti i provvedimenti impugnati e, in particolare, quelli relativi alle tariffe delle ZTL, introdotte unitamente al contratto di servizio AMAT e con successive delibere della Giunta. Alla luce di questa sospensione ritengo che l’Amministrazione debba rivedere la sua posizione intransigente e di totale chiusura alle istanze dei cittadini, che dovrebbe al più presto incontrare per definire in modo partecipato sia le ZTL che le relative tariffe, allo stato attuale viziate, a mio avviso, perché illegittime, inique ed inidonee a tutelare la salute dei cittadini”.
Luisa la Colla, altra consigliere comunale del PD, chiede le dimissioni dell’assessore Catania:
“La tanta gente presente in Piazza Pretoria, davanti a Palazzo delle Aquile, avrebbe meritato la presenza di qualcuno dell’Amministrazione. Nessuno, invece, si è presentato, palesando così il disinteresse della Giunta nei confronti di chi, legittimamente, ha manifestato”.
Ovviamente, Luisa La Colla fa riferimento alla manifestazione di ieri.
La consigliera comunale parla di “assenza di progettualità da parte dell’Amministrazione, troppo lesta a pretendere l’entrata in vigore della ZTL, tralasciando vari e fondamentali aspetti che oggi si sono trasformati in un boomerang che gli si è ritorto contro”.
Quindi la stoccata finale: “E’ paradossale che il sindaco da un lato dia la colpa alle ‘resistenze ai cambiamenti’ e dall’altro sostenga di essere in sintonia con il TAR: onestà intellettuale pretenderebbe che Orlando si scusi per la fretta che è sempre cattiva consigliera e che Giusto Catania si dimetta per manifesta incapacità amministrativa”.
‘Gesuitico’ il commento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando:
“Arrivando qui mi è giunta voce che il TAR abbia sospeso il provvedimento – ha affermato ieri -. Alleluja, perché sostanzialmente si allinea alla decisione dell’Amministrazione comunale”.
“La nostra posizione non cambia e anzi salutiamo con soddisfazione questa decisione – ha aggiunto il sindaco -. Noi pensiamo che comunque la ‘macchina’ abbia funzionato, anche se abbiamo scelto di avere sorprese e non di cambiare qualcosa finora, e quindi avevamo già deciso su questo passaggio odierno prima dell’ordinanza che ha disposto oggi il TAR. Attendiamo ora con fiducia la decisione del TAR. Continua sempre la nostra linea per una svolta culturale della città e soprattutto per una maggiore indipendenza dal governo nazionale”.
Interessante anche un commento, ancora su facebook, di Raffaele Bonafede, militante del PD:
“Con tutto rispetto per i miei amici e compagni del PD di Palermo, non è la loro posizione sulla ZTL che interessa me e tanti altri che, per lavoro, hanno bisogno del pass (nel caso in cui l’Amministrazione vincesse il ricorso), ma il fatto che Orlando e Catania pensano di giocare a fare i compagni comunisti rivoluzionari, mentre stanno, in realtà, giocando con il nostro lavoro, cioè con il nostro pane.
Passi il pass (e paghiamolo pure), ma dateci il tempo e i mezzi di acquisirlo con comodità senza dovere affrontare l’umiliazione di code interminabili, di mattinate perse, di impegni non rispettati per colpa di una burocrazia sgangherata ed inetta che non sa neppure accendere il pc e che, oggi più che mai, si evidenzia con le sue inefficienze penose come la vera palla al piede dello sviluppo economico della città. Quando si dispone di una burocrazia di incapaci come quella del Comune, la distribuzione di 250 mila pass non si improvvisa dall’oggi al domani ma si programma per tempo”.
P.S.
Quindi, egregio sindaco Orlando, la “macchina ha funzionato”? Forse ha funzionato l’auto blu sua e dell’assessore Catania. Ma non hanno funzionato gli uffici dell’AMAT, che sono un esempio di delirio. L’AMAT si conferma quello che è: un ‘Carrozzone’ che non è nemmeno in grado di organizzare un servizio decente di consegna pass. La Palermo di Orlando e Catania è la ‘Capitale’ dell’arroganza e dell’inefficienza.
Detto questo, le parole del sindaco Orlando lasciano basiti. Utilizzare espressioni del tipo “Alleluja” di fronte a un pronunciamento dei giudici del TAR ci sembra fuori luogo. I magistrati amministrativi, come già accennato, si sono sostituiti a una politica irragionevole e imbelle. Senza il loro intervento, Orlando e Catania avrebbero trascinato la città nel caos e nelle polemiche.
Resta da capire, infine, perché i rappresentanti delle oltre venti sigle – che ieri hanno manifestato davanti la sede del Municipio – abbiano deciso di non proseguire con la protesta, dal momento che a sospendere l’entrata in vigore di questo balzello è stata la magistratura. L’Amministrazione comunale non ha cambiato idea. E il protagonista di questo sfascio, l’assessore Giusto Catania, è ancora in sella.
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