Giusto Catania dimostra di essere una persona coerente con le proprie idee. Che, però, cambia spesso. In ogni caso, vi potete godere un video nel quale viene fuori il suo vero carattere: non perdetelo. La possibile class action di tanti palermitani che vivono dentro il perimetro della ZTL. Che potrebbero rivolgersi alla Giustizia perché vittime di una palese disparità di trattamento rispetto ad altri cittadini
Stamattina a Palermo, in Piazza Pretoria, manifestazione contro le ZTL del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore Giusto Catania. Appuntamento importante. E precisazioni altrettanto importanti, soprattutto per i mestatori che cercano di difendere un’Amministrazione comunale indifendibile.
Sulla rete c’è chi si pone il seguente interrogativo: ma se nelle altre città italiane le ZTL ci sono, perché a Palermo non ci dovrebbero essere?
Risposta: quella proposta dall’Amministrazione comunale e approvata dal Consiglio comunale non è una Zona a Traffico Limitato (ZTL), ma una tassa di circolazione occulta. Non esistono in Europa ZTL immense come quella individuata dalla Giunta Orlando e approvata dall’assemblea di Sala delle Lapidi.
Non vi tediamo sulle violazioni di legge sulle quali si pronuncerà il TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale).
Oggi vi proponiamo un tuffo all’indietro nel tempo: negli anni in cui Palermo era amministrata dal sindaco di centrodestra, Diego Cammarata. Anche la sua Amministrazione tentò di introdurre una ZTL. Non era, in verità, ‘caravigghiaru’ come Orlando e Catania, che oggi vorrebbero scippare 100 Euro per ogni automobile per fare ‘cassa’ (90 Euro ad automobile a chi risiede dentro il perimetro della ZTL: sconto di 10 Euro, visto che già pagano per il parcheggio). Cammarata chiedeva solo 15 Euro all’anno. Ma venne sommerso dalle critiche proprio dagli esponenti di quel centrosinistra che oggi vorrebbero scippare ai cittadini palermitani 100 Euro.
A voi la dichiarazione di Giusto Catania, all’epoca esponente di punta dell’opposizione. Esponente di Rifondazione comunista, Catania – che allora ricopriva la carica di europarlamentare e segretario provinciale del suo partito a Palermo – si esibì, all’indomani del pronunciamento del TAR Sicilia che annullava la ZTL di Cammarata, nella seguente dichiarazione (che potete leggere per esteso qui):
“La delibera approvata dalla giunta Cammarata era sbagliata e fuorilegge. Adesso il Comune dovrà risarcire i cittadini che hanno pagato un ingiusto balzello”.
Adesso il balzello – che Catania e Orlando hanno moltiplicato per sei – non è più ingiusto. Perché a proporlo sono loro.
Questo ci dice due cose.
La prima cosa è che Rifondazione comunista, almeno a Palermo, è un partito privo di credibilità politica. Perché non si possono affermare due cose opposte nel giro di qualche anno.
La seconda cosa è che Orlando non è più in grado di amministrare Palermo. Spiace dirlo, ma Orlando sta dimostrano di aver fatto il proprio tempo. Da quando è tornato a fare il sindaco non ha fatto altro che riproporre facce e metodi del passato. la ZTL è solo l’ultima puntata di un’esperienza amministrativa fallimentare.
P.S.
Notizia fresca fresca: a quanto pare un certo numero di Palermitani che vivono dentro il perimetro della ZTL starebbero pensando a una class action contro il Comune.
Il motivo è semplice: loro sono stati chiamati a pagare 90 Euro ad automobile solo perché abitano dentro il perimetro della ZTL. Una chiara disparità di trattamento rispetto ad altri cittadini che vivono fuori dalla ZTL.
Ce n’è abbastanza per rivolgersi alla Giustizia.
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