Nella propria pagina facebook Giuseppe Barbera, ex assessore comunale e, soprattutto, docente presso la facoltà di Agraria di Palermo, spiega che è stato un grave errore tecnico allontanare dalla Riserva naturale Parco della Favorita 585 tonnellate di tronchi, rami, erbe, foglie, frutti, fiori, semi, germogli, branche, gemme. Tutta sostanza organica vegetale che doveva restare nella stessa Riversa per alimentare il ciclo della stessa sostanza organica e delle catene alimentari. Un danno ecologico-agronomico. Ma anche un danno per le ‘casse’ del Comune
A proposito della pulizia straordinaria del Parco della Favorita leggiamo il seguente post scritto da Giuseppe Barbera sulla propria pagina facebook:
“A proposito della pulizia della Favorita. Leggo che sono state allontanate 700 tonnellate di rifiuti. Bene. Leggo meglio e capisco che 585 di queste sono tronchi, rami, erbe, foglie, frutti, fiori, semi, germogli, branche, gemme… cioè parti vegetali che, soprattutto in una Riserva naturale quale è la Favorita, sarebbe bene non allontanare, ma restituire alla terra, al ciclo della sostanza organica, alle catene alimentari che costituiscono la vita”.
Giuseppe Barbera è l’ex assessore comunale al Verde della Giunta di Leoluca orlando che è stato rimosso. Ma, soprattutto, è un docente universitario presso la facoltà di Agraria di Palermo. Dove insegna, se non ricordiamo male, Coltivazioni arboree (negli anni ’80 questa disciplina si chiamava così, oggi potrebbe essere anche cambiata: ma la sostanza non cambia).
La precisazione del professore Barbera è importante. E lo è sotto il profilo ecologico-agronomico, perché far restare nella Riserva naturale della Favorita la sostanza organica (tronchi, rami, erbe, foglie, frutti, fiori, semi, germogli, branche, gemme) significa arricchire il terreno.
Questa precisazione non è importante solo sotto il profilo ecologico-agronomico. E’ importante anche dal punto di vista erariale. Perché i rifiuti vegetali, strano per quanto possa sembrare, sono considerati rifiuti speciali. Smaltirli ha un costo non indifferente.
Ora, avere allontanato dalla Riserva naturale della Favorita parti vegetali che, invece, avrebbero dovuto restare nella stessa Riserva (ma il Comune di Palermo non ha un agronomo negli uffici che si occupano del verde?) non è solo un errore tecnico: è anche un fatto che ha provocato alle ‘casse’ del Comune un improprio esborso di denaro pubblico.
Sarebbe importante rendere noto, in primo luogo, quanto è costato al Comune di Palermo smaltire 585 tonnellate di rifiuti vegetali. A nostro avviso, i costi saranno ingenti, trattandosi, per l’appunto, di rifiuti speciali.
Costi che il Comune non avrebbe dovuto sostenere. Non solo è stato prodotto un grave danno ecologico e agronomico alla Riserva naturale della Favorita. Ma al danno ecologico ed agronomico si è aggiunto anche un danno economico.
Dietro questa incredibile storia c’è, per caso, il grande affare di questi particolari rifiuti speciali-vegetali?
Chi pagherà?
Foto tratta da palermo.mobilita.org
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