Il problema è che la confusione è spesso una cattiva consigliera. L’assessore ha finanziato 40 centri di raccolta differenziata dei rifiuti. Ma i grillini fanno notare che ci sono impianti inattivi dal 2006 per i quali la Regione rischia di restituire quasi 40 milioni di Euro all’Unione Europea. Le ‘bacchettate’ della Corte dei Conti. E le nuove polemiche sulla discarica che ammorba la vita dei cittadini di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia
Appena insediatasi sulla plancia di comando dell’assessorato regionale che si occupa di gestione dei rifiuti, la magistrata Vania Contraffatto, aveva detto: “Lavorerò per rilanciare la raccolta differenziata dei rifiuti”. Ma nei giorni scorsi è stata clamorosamente smentita dalla Corte dei Conti per la Sicilia nella relazione che ha aperto l’anno giudiziario 2016 (come potete leggere qui). Dove, tra le altre cose, si legge che il settore dei rifiuti, in Sicilia, rimane imperniato sulle discariche.
Sulla raccolta differenziata, o meglio, sul flop della raccolta differenziata in Sicilia e sugli strani giochi che ci sono dietro intervengono i portavoce del Movimento 5 Stelle all’Ars, alla Camera dei deputati e al Parlamento Europeo, rispettivamente, Giampiero Trizzino, Claudia La Rocca, Claudia Mannino e Ignazio Corrao.
“Apprendiamo con sorpresa – si legge nella nota dei grillini – che l’assessore Contrafatto annunci il finanziamento di altri 40 centri comunali di raccolta entro aprile con fondi ministeriali quando, contemporaneamente, non esiste un piano per ripristinare e mettere finalmente in funzione quegli impianti che, dal 2006, risultano inattivi e per i quali rischiamo di dover restituire ben 38 milioni di euro alla Commissione Europea”.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle ricordano la richiesta di mappatura degli impianti comunali di raccolta effettuata dagli stessi grillini ed oggetto di diffida inviata al direttore dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, Domenico Armenio, e allo stesso assessore Contrafatto.
“La diffida – affermano i deputati M5S – mette nero su bianco la necessità di una mappatura degli impianti in quanto la Regione, sulla base della documentazione ufficiale, afferma di non essere consapevole di quali di questi oltre 300 impianti, tra isole ecologiche e centri comunali di raccolta, siano effettivamente autorizzati e attivi. Il grosso rischio è che debbano essere restituiti circa 38,2 milioni di Euro di risorse comunitarie del periodo 2000-2006. Riteniamo assurdo che si possa fare una qualsiasi pianificazione sulla gestione dei rifiuti senza avere consapevolezza degli impianti già finanziati e potenzialmente disponibili”.
“Chiediamo all’assessore Contraffatto – continuano i grillini – che entro il 30 marzo predisponga un crono programma per l’attivazione di questi fondamentali impianti in assenza del quale saremo costretti a rivolgerci all’Olaf e alla Commissione Europea. L’assessore che di certo non è responsabile per i fondi europei e per il modo in cui sono stati certificati e collaudati tali impianti relativi al periodo di programmazione europea 2000-2006, dovrebbe adesso evitare che la Regione Siciliana sia costretta a restituire queste somme. Ci si continua a lamentare della raccolta differenziata come se dovesse cadere dal cielo, quando gli impianti di base sono messi nel dimenticatoio da un decennio. L’assessorato – concludono i parlamentari M5S – ha il potere di sostituirsi ai comuni, operando in danno agli stessi per attivare questi impianti”.
I grillini, di fatto, mettono il dito sulla piaga: ovvero la confusione che oggi regna nell’Amministrazione regionale che, con molta probabilità, non sembra avere contezza dei fondi spesi in questo settore con Agenda 2000 (la Programmazione dei fondi comunitari 2000-2006) e con la Programmazione 2007-2013 e con un futuro contrassegnato da altra confusione. Valga per tutti le continue richieste inoltrate a Roma per commissariare la gestione dei rifiuti in Sicilia nel nome dell’emergenza per poi avallare un progetto per ben due inceneritori da realizzare nella nostra Isola che nulla hanno a che vedere con l’emergenza, vera o presunta, e molto hanno invece a che vedere con l’affarismo.
Dai grillini, poi, arriva un altro ‘siluro’ al Governo regionale sempre in materia di gestione dei rifiuti. Di scena, in questo caso, è la discarica che, da anni, ammorba l’aria dei cittadini di Misterbianco, un grosso centro del Catanese, e di Motta Sant’Anastasia.
Questa discarica, che si trova a Motta Sant’Anastasia, è stata prima chiusa, poi riaperta dal Governo regionale tra le proteste delle popolazioni locali.
Scrivono i parlamentari del Movimento 5 Stelle: “Non ci sono più le condizioni per tenere in attività questa discarica. Ci auguriamo che le istituzioni chiamate ad esprimersi comprendano e accolgano le domande di salute e sicurezza che arrivano di cittadini di Motta e Misterbianco”.
I grillini tornano a fare sentire la loro voce contro la discarica Valanghe d’Inverno, in territorio di Motta Sant’Anastasia e a ridosso del Comune di Misterbianco, alla vigilia della conferenza dei servizi che è chiamata a discutere del suo futuro.
“Ci auguriamo – aggiunge compatto il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars – che vengano esaminate attentamente le carte e si decida in maniera oggettiva, senza tenere conto di presunte emergenze che è stata la Regione a creare col suo comportamento omissivo ed inefficiente. I cittadini di Motta e Misterbianco non posso pagare le colpe di tutti in termini di vivibilità e di salute. Ricordiamo che oltre due anni fa l’Ars ha approvato una mozione che impegnava il governo ad individuare un sito alternativo a quello di Motta, ma, come spesso accade agli atti licenziati da Sala d’Ercole, è rimasta colpevolmente lettera morta”.
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