Si accende il Muos: quali precauzioni? Protestano anche gli studenti

9 marzo 2016

Sale la tensione a Niscemi dove da domani e per tre giorni sarà accesso il nuovo impianto americano di telecomunicazioni satellitari. I legali e le mamme No Muos chiedono di sapere come sarà protetta la popolazione. Mentre gli studenti dell’istituto Da Vinci si sono riuniti in assemblea straordinaria…

Tensione alle stelle a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Lì dove, in barba alle leggi ambientali e contro la volontà del territorio, la Marina americana, con il placet dei governi nazionali, ha piazzato il Muos, il Mobile user objective system, alias, il nuovo potente sistema di telecomunicazioni satellitari che gli Usa useranno per le consuete ‘missioni di pace’.  Una vicenda che va avanti da anni, tra ricorsi legali e proteste che non si sono mai spente.

Ricordiamo solo (per approfondimenti alleghiamo sotto alcuni articoli sul tema) che il Muos è  stato giudicato abusivo. Lo ha confermato la Cassazione e prima  il Tribunale del Riesame di Catania, dopo che l’1 aprile dello scorso anno la Procura di Caltagirone aveva disposto il sequestro dell’area.

La novità è che da oggi (9 marzo) e per tre giorni, l’impianto verrà acceso. Con esso anche le 47 antenne già presenti nella base statunitense- che sorge all’interno della riserva della Sughereta di Niscemi, sito di interesse comunitario a totale inedificabilità-  per consentire al collegio di verificatori nominato dal Cga di misurare le emanazioni elettromagnetiche nel loro complesso.

Una notizia che sta destando non poche preoccupazioni tra gli abitanti della zona. I legali dei No Muos, in una lettera inviata ai vertici delle Asp e al Prefetto di Caltanissetta, sottolineano che “si tratta di condizioni mai verificate e che comportano un serio rischio per la popolazione. Al riguardo, va considerato che già lo stesso Collegio di Verificazione, in un precedente elaborato già depositato in giudizio ha accertato che il campo elettromagnetico prodotto supera i limiti previsti per la schermatura degli apparecchi elettromedicali”.

I legali ricordano anche che “in occasione della precedente programmazione delle operazioni (poi non effettuate) nel mese di febbraio, lo stesso Collegio di Verificazione aveva chiesto agli Enti locali preposti di adottare le opportune cautele, tanto che le misurazioni vennero sospese dalla Prefettura proprio per le mancata individuazione delle azioni necessarie per garantire l’incolumità pubblica”.

E ora – chiede sempre il team di avvocati- quali precauzioni si stanno adottando?

Stessa domanda la pongono le Mamme No Muos: “Ci chiediamo adesso cosa possa essere cambiato rispetto a un mese fa – scrivono in una lettera indirizzata al Prefetto di Caltanissetta – quando il suo ufficio aveva bloccato lo svolgimento delle precedenti verificazioni perché rimanevano ignoti gli effetti dell’accensione dell’impianto sulla popolazione, a ben vedere attuando il principio di precauzione a cui ora nuovamente e fortemente ci appelliamo”.

In attesa di risposte, se mai ci saranno, si preparano sit-in di protesta per domani, anche se è stato intimato alla popolazione di non avvicinarsi all’aerea.

E, oggi, gli studenti dell’istituto superiore “Leonardo Da Vinci” di Niscemi si sono riuniti in assemblea straordinaria per discutere della questione che li interessa da vicino.

Ci auguriamo che le forze dell’ordine abbiano rispetto delle persone che protesteranno solo per affermare il loro diritto alla salute. 

E’ chiaro, come già abbiamo avuto modo di dire, che in questa vicenda l’ultimo problema che il Governo italiano e quello americano si pongono, è il rischio che corrono i Siciliani. La pericolosità per la salute derivante dalle onde elettromagnetiche è stata più volte evidenziata in studi condotti da esperti del settore: il professor Massimo Zucchetti e il professor Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, ad esempio. Ma i loro rilievi poco interessano ad un Governo che vuole compiacere gli USA. Così come interessano poco i rilievi che parlano di rischi di attacchi terroristici proprio a causa del Muos.

La verità è che, in questa brutta storia,  solo i tribunali hanno avuto il coraggio di mettere i puntini sulle i. Fino alla Cassazione che, come accennato, ha confermato che si tratta di un impianto abusivo. Ma non possono fare tutto i giudici. Il Governo nazionale, infatti, si è puntualmente opposto ad ogni loro decisione. A breve dovrebbe arrivare quella del Cga che già una volta ha dato prova della sua ‘imparzialità’ (ve ne parliamo qui: Muos, Cga o commando di Stato).

Intanto qualche giorno fa, in una intervista sul Corriere della Sera, gli Usa hanno fatto trapelare, ancora una volta, tutto il loro disappunto: “Abbiamo aspettato troppo, il governo italiano faccia il possibile perché il Muos sia operativo” ha detto l’Ambasciatore statunitense a Roma, John Phillips. 

Chiaramente a Roma saranno tutti sugli attenti.

Domanda: considerando che il Governo nazionale vuole a tutti costi compiacere gli Usa, anche andando contro una parte della popolazione e contro le sentenze dei giudici, perché non trasferire il Muos a Roma?

AGGIORNAMENTO

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