Nella terra di Pirandello non possono mancare le contraddizioni anche tra chi punta a costruire un’alternativa alla malapolitica. Si può costruire – come sta cercando di fare Sicilia Nazione – un’Isola libera dalla malapolitica con il PPE, con Forza Italia e con Berlusconi? Noi pensiamo di no
E’ proprio vero, siamo la terra di Pirandello: Pirandello siamo noi. Che altro pensare quando vediamo tra i componenti del parterre del convegno organizzato dal Partito Popolare Europeo (PPE=Forza Italia=Berlusconi), il professore Gaetano Armao, leader di Sicilia Nazione? Che ha da spartire un movimento sicilianista con il partito del 61 (per loro) a zero (per noi)? Che cosa penseranno di questo ‘exploit’ i simpatizzanti? Che si tratta una mossa astuta, per colpire dall’interno chi ha rappresentato degnamente la prosecuzione della spoliazione della Sicilia eretta a sistema? Forse un depistaggio? Non è chiaro. E quello che non è chiaro non ci piace.
Il professore Armao ha forse dimenticato l’impegno di Giulio Tremonti, demiurgo di Forza Italia, nel fare sparire i soldi dei siciliani, quelli già stanziati per la copertura delle opere comprese negli Accordi di programma quadro (Apq) stipulati tra Stato Regione, e sconfessati con la benedizione di Gianfranco Miccichè sottosegretario per il Mezzogiorno?
Si dirà: magari è un semplice convegno e Armao è pur sempre un docente universitario e un professionista affermato nel campo del Diritto. Purtroppo questa non può essere una giustificazione. Perché, come già ricordato, non si tratta di un semplice convegno, ma di un partito politico – il già citato PPE – che organizza un incontro. E i partiti, quando organizzano convegni, trattano certamente argomenti di interesse pubblico, ma fanno anche politica: altrimenti che partiti politici sarebbero?
Nel caso del PPE, poi, siamo davanti al partito che governa l’Europa: quell’Europa che impone all’Italia penalizzazioni: penalizzazioni che il governo italiano ‘gira’ alle Regioni: penalizzazioni che in Sicilia pesano più che in altre Regioni, come ha ribadito più volte Sicilia Nazione, il partito rappresentato da Armao. Così non possiamo fare a meno di chiederci e di chiedere: ma dov’è la coerenza? Si critica, dalla Sicilia, una politica economica (e non soltanto economica) che genera dall’Europa e poi si prende parte a un convegno con il partito che promuove e rappresenta tale politica economica (e non solo economica)?
Che sarà stato? Una leggera follia? Un momento di vanità cui resisti non potuit,uno spot estemporaneo fine a se stesso? Professore Armao, via, ci vuole un po’ di resistenza. Le lusinghe non sono come le Erinni, che tormentavano gli uomini, magari su indicazione o per i capricci degli Dei. Alle lusinghe della vanità, insegna l’Ecclesiaste, si può e si deve resistere. E poi – senza voler nulla togliere alla sua grande professionalità – pensa che a Palermo nessuno ricordi che lei è stato vice presidente del Teatro Massimo quando Forza Italia governava – male – il capoluogo dell’Isola con Diego Cammarata? Ma lo sa o no che al convegno al quale lei intende partecipare interverrà Berlusconi, non abbiamo capito se al telefono o in video conferenza?
Se si deve costruire una Sicilia libera, ne converrà, non la si può costruire con il PPE e, addirittura, con Berlusconi, che di danni alla Sicilia ne ha già fatti tanti, forse troppi. O dobbiamo dimenticare i precari dei Comuni di Palermo e Catania pagati con le risorse del FAS (Fondi per le Aree sottoutilizzate) che sarebbero dovute servire per le infrastrutture che, soprattutto nel capoluogo siciliano, mancano? Qualunque cosa sia, beh, non credo che la sua presenza al fianco di Berlusconi e degli ex democristiani del PPE piacerà ai suoi compagni di strada, quelli che magari nell’esperienza di Sicilia Nazione ci credono veramente.
Insomma, non credo che chi oggi milita in Sicilia Nazione sogni un futuro nel PPE con Berlusconi…
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